Le favole di Rubber soul e dei suoi immaginari dintorni

Ogni libro di storie che si rispetti è un inganno. Sta a noi non affrontarlo con la guardia alta. Sta a noi non opporre resistenze e permettere alle parole di scorrerci addosso. Le buone storie, dopo averle lette, lasciano dentro il minimo indispensabile, ma di una robustezza disarmante. Non so se Le favole di Rubber soul appartengano o meno alle buone storie, ma in netta contrapposizione a quanto ho finora affermato, e lo dico con un sorriso che sento allargarsi su tutta la faccia, non acconsentite al loro imbroglio, almeno su una cosa: i Beatles, questi sconosciuti, sono una trovata sciocca, niente più. Ci mettono la faccia e qualche canzone che non la finiamo di riascoltare, certo, nel mentre offrono in cambio un gancio utile a farci restare appesi il tempo di un attimo ad un’idea grandiosa di noi e del mondo. E di tutto quello che sta in mezzo tra noi e il mondo.

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